Isabella & Andrea

Ci sono voluti tredici anni (che ricorrono l’8 luglio), di cui uno e mezzo in Egitto, quasi sei in Inghilterra e quelli in mezzo tra progetti, viaggi, traslochi, allontanamenti temporanei, amatissimi amici e adorati nipoti, per arrivare a questo momento, ma ci siamo giunti anche noi.

Tanti sono i posti che abbiamo chiamato e chiamiamo “casa”: Milano, Il Cairo, Londra, Terlizzi (e tutta la Puglia), Mascali (e tutta la Sicilia)… e adesso, periodicamente e solo per una metà del cielo, anche Bassora (!); perché casa è quella che abbiamo portato con noi nei posti dove abbiamo deciso o ci siamo ritrovati a trascorrere un pezzo della nostra vita insieme (anche a distanza).

Si sa, è il viaggio che conta non la destinazione, e il nostro viaggio fino a qui è stato avventuroso, intrigante, divertente, difficile e imprevedibile al punto giusto da farci decidere non di approdare ad un porto sicuro, ma di cominciarne un altro: il Matrimonio.

C’è chi ha scritto che l’amore è una pazzia temporanea curabile col matrimonio (Ambroce Bierce), ma nel nostro caso appare essere piuttosto il contrario.

In molti, infatti, ci hanno chiesto: “perché lo fate (a questa ora)?” E la risposta, o meglio le risposte, ci paiono molto semplici. Perché abbiamo inteso costruire un rifugio solido e pieno di ricordi per le nostre anime (dopo tutto, Roma non fu costruita in un giorno, no?); perché desideriamo festeggiare questa decisione nel migliore dei modi, circondati dalla Vostra amicizia e dal Vostro affetto che -ne siamo sicuri- moltiplicherà la gioia di questo giorno; perché questo giorno è per celebrare Noi e Voi, Voi con Noi, e per ringraziarvi di esserci stati fino ad ora e di continuare ad esserci.